giovedì 5 luglio 2012

I legumi



Sono una fonte di ottime proteine, ma anche di minerali (ferro e calcio) e di altri nutrienti che come salubrità battono la carne. Nella gamma di aminoacidi presenti nei legumi sono carenti quelli solforati, ma il bello è che soprattutto i cereali (integrali) ne sono molto ricchi. Quindi legumi e cereali integrali consumati insieme forniscono una qualità di proteine paragonabili a quelle della carne.

Come li prepariamo? I legumi secchi vanno lasciati in ammollo per un periodo che varia dalle 12 alle 24 ore. L’ammollo serve, oltre che a intenerirli, a neutralizzare parte dell’acido fitico che essendo idrosolubile, si libera nell’acqua. La cottura va iniziata ponendo i legumi in acqua fredda e rinnovata (l’acqua dell’ammollo va eliminata) per consentire un maggior intenerimento della buccia. La salatura va fatta alcuni minuti prima dell’avvenuta cottura (il sale tende a far indurire la buccia). I legumi, per non essere indigesti, devono sempre essere ben cotti, morbidi quasi al limite della spappolatura. Se cotti bene la buccia è tenera e schiacciandoli non deve rimanere intera ma spezzarsi facilmente. I tempi di cottura variano molto, si va dai 20’ dei piselli freschi, ai 45-50’ della lenticchia, l’ora e mezzo dei fagioli secchi, alle oltre due ore dei ceci. Unire in cottura erbe profumate, semi o alghe (semi di finocchio e di cumino, alloro, timo, alga kombu) che aiutano a limitarne la fermentazione oltre a dare dei gradevolissimi profumi.

Hummus di cannellini



Ingredienti: cannellini secchi g 300 (2 barattoli), 1/2 cipolla bianca piccola, 1 cipolla rossa piccola, 1 cucchiaio di semi di papavero, 1 cucchiaino di curry, succo di 1 limone, 2 cucchiai di tahine, 1 peperoncino rosso piccante, 3 cucchiai di olio evo, sale. 

*Lessare i cannellini e farli intiepidire nell’acqua di cottura, successivamente si scolano (non buttate l’acqua di cottura, serve nella preparazione) e si frullano insieme con cipolla bianca, succo di limone, tahine, curry, olio evo e alcune cucchiaiate dell’acqua di cottura. La crema deve essere morbida ma consistente, si mette in una ciotola e si spolvera con i semi di papavero, cipolla rossa tagliata velo, fettine sottili di peperoncino piccante ed un filo di olio evo.

Hummus di ceci




Ingredienti: ceci secchi g 300 (2 barattoli), 1 aglio grande, prezzemolo, 1 cucchiaino di semi di cumino polverizzati, paprika, 1 peperoncino rosso piccante, succo di 1 limone, 2 cucchiai di Tahine, 3 cucchiai di olio evo, sale. 
*Lessare i ceci e farli intiepidire nell’acqua di cottura, successivamente si scolano (non buttate l’acqua di cottura, serve nella preparazione) e si frullano insieme con aglio, succo di limone, tahine, polvere di cumino, olio evo e alcune cucchiaiate dell’acqua di cottura. La crema deve essere morbida ma consistente, si mette in una ciotola e si spolvera con la paprika, un po’ di prezzemolo, fettine di peperoncino piccante ed un filo di olio evo.

L'Hummus


Un modo diverso di mangiare i legumi. Poco conosciuto nella cucina italiana, è un cibo molto utilizzato nella cucina Medio - orientale, tipica soprattutto di Siria e Libano. Le sue origini sono antichissime, si trovano citazioni già nella cultura Greca e dell’antico Egitto.
È servito come un “meze” (antipasto) e mangiato con piccoli pezzi di pane azimo con il quale si preleva direttamente dalla ciotola comune. Il classico hummus è preparato con i ceci ma tutti i legumi si prestano bene a questa preparazione semplice e veloce. La parte che richiede piu’ tempo è sicuramente l’ammollo e la cottura del legume, ma in mancanza di tempo se ne trovano nei negozi ottimi già lessati che possono essere usati per preparare queste creme. L’elemento comune di tutti è la tahine, una crema preparata con sesamo e olio e il succo del limone, gli aromi possono variare in base al legume, ma anche in base ai nostri gusti.

giovedì 14 giugno 2012

Il "sapore" della salute: Muffin alla banana Vegan

Il "sapore" della salute: Muffin alla banana Vegan: INGREDIENTI Farina integrale o semi-integrale g200, Banana 1, Zucchero di canna g 60, Cannella mezzo cucchiaino da caffe’, 30g di farina d...

Muffin alla banana Vegan


INGREDIENTI Farina integrale o semi-integrale g200, Banana 1, Zucchero di canna g 60, Cannella mezzo cucchiaino da caffe’, 30g di farina di semi di lino, uvetta sultanina g40, latte di riso o soia g140, Olio di semi di arachidi g.50, Polvere lievitante (cremor tartaro e bicarbonato) 2 cucchiaini da caffe’, un pizzico di sale.
*Mescolare tutti gli alimenti secchi in una ciotola, compresa l'uvetta fatta rinvenire nell'acqua ben strizzata,  in un'altra schiacciare la banana e poi unire mescolando gli alimenti liquidi. Unire gli alimenti liquidi a quelli secchi e con una punta di coltello mescolare e formare un composto grumoso. Mettere nei contenitori monodose (riempire ¾) e cuocere al forno per 15/18 minuti a 160°.

*Abbiamo preparato questi Muffin al corso di "Cucina Naturale" il tempo di sfornarli ed erano gia' finiti :) .
Prometto che la prossima uso la macchinetta fotografica insieme ad un coltellone, forse riusciro' a fermare le bocche fameliche per uno scatto!

giovedì 31 maggio 2012

"Cucina Naturale"



“IL SAPORE DELLA SALUTE”
Corso base di “Cucina naturale”  e alimenti funzionali.
13, 20, 27 giugno, e 4 luglio 2012; ospitati nella splendida cucina dell’Osteria  “Lo Strabacco” dalle ore 20.30 alle ore 22.30.
Cos’è la cucina naturale?
Una definizione calzante è nel libro di Daniele Garavini e Sandra Honegger Chiari, dove gli autori scrivono che la cucina naturale è quel tipo di cucina che “rispetta la natura degli alimenti e quella di chi li deve mangiare”.
E’ una cucina molto gustosa, varia ed interessante che predilige l’utilizzo di prodotti meno lavorati possibile (da qui l’utilizzo quanto più limitato dei prodotti lavorati dall’industria alimentare), meglio se semi-integrali o integrali. Integrando alcuni prodotti che piano piano stanno entrando nel nostro quotidiano (i semi in generale, alcuni insaporitori naturali, spezie)
Predilige l’utilizzo di proteine vegetali, ma senza escludere quelle di origine animale.
Il principio di base è che quello che mangiamo ritroviamo nel nostro corpo.

13 Giugno ore 20,30
La colazione: prepariamo pietanze  dolci e salate, con ingredienti che ci danno la giusta energia con gusto.
20 Giugno ore 20.30
Il pranzo: ci cimentiamo in alternative alla classica pasta.
27 Giugno ore 20.30
La cena: facciamo il seitan, dalla farina di grano al prodotto finito.
4 Luglio ore 20.30
Finger food: sfizi naturali e gustosi.

giovedì 8 marzo 2012

Focaccia Vegana di ceci ai semi di girasole e spicchi di limone



L'ispirazione nasce dall'hummus di ceci, mi son detta che rivisitando la ricetta per farla diventare una focaccia i sapori si potevano sposare bene, e cosi' e' nata questa :)

Ingredienti:

g 300 di farina manitoba
g 100 di farina di ceci
g 350 di acqua
g 40 di olio evo
1 cucchiaino di sale
g 20 di semi di girasole
1 limone
1 spicchio di aglio
1 bustina di lievito in granuli per panificazione
1 pizzico di zucchero di canna

Ho unito nell'acqua tiepida il lievito insieme allo zucchero e ho lasciato fermentare nel tempo che mischiavo le farine e univo la polpa dell'aglio nell'olio.
Poi ho preparato l'impasto con le farine mescolate, l'acqua con il lievito che nel frattempo aveva fatto una leggera schiumetta e meta' dell'olio con l'aglio. L'impasto si presenta abbastanza liquido, una pastella molto densa, ma la farina di ceci ha bisogno di tempo per reidratarsi, quindi non vi preoccupate.
Ho lasciato lievitare per circa 1 ora nel forno appena intiepidito.


Con la carta forno ho foderato una pirofila e con un cucchiaio ho trasferito il composto livellandolo e ungendo la superficie con il rimanete olio all'aglio e mezzo limone spremuto, ho coperto con un panno ed ho lasciato lievitare di nuovo per circa mezz'ora.

Trascorso il tempo l'ho cosparsa di semi di girasole, fettine di limone sottilissime e una spolverata di sale marino grosso.
Infornata a 180° forno senza ventilazione per 30 minuti.
Vi assicuro che e' davvero gustosa, mangiata insieme ad una insalatona, e' un pasto completo!


martedì 28 febbraio 2012

Marmellata di limoni

In questo periodo i mercati sono stracolmi di agrumi, l'altro giorno mi sono imbattuta in questi nella foto, erano belli, carnosi e non trattati, mi sono fatta conquistare anche ricordando il sapore della marmellata di limoni, che poi ho preparato :)

Ingredienti:
kg 1 di limoni non trattati con la buccia spessa e carnosa
zucchero 50% del peso finale della frutta (nella ricetta vi dico quanto)
1 bacca di vaniglia

Taglio a fettine sottili i limoni e li metto a bagno nell'acqua per 24 ore, cambiando l'acqua un paio di volte.
Trascorso il tempo necessario per eliminare l'amaro (non va' via completamente, ma e' buonissima con quel leggero resto gusto) scolo le fettine con una ramina e le peso, le metto il una pentola,  aggiungo il 50% di zucchero (per un chilo di polpa g 500 di zucchero) e i semini della bacca di vaniglia.
Metto la pentola sul fornello e lascio cuocere a fuoco moderato contando circa 40 minuti dal primo bollore.
Spengo, invaso subito (vasetti sterilizzati) e chiudo con il coperchio, capovolgendo i barattolini che avvolgo con un panno.
Li lascio raffreddare e poi li ripongo in dispensa.
Mangiata a colazione su una fetta di pane tostato e' buonissima, ma i suoi usi sono molteplici:
unita allo yogurt bianco insieme ai semini di sesamo, spalmata sul pecorino, sul gelato e dove la fantasia vi porta ^_^

L'albedo del limone, ma in generale di tutti gli agrumi (la parte bianca e un po' spugnosa di colore chiaro che si trova tra la buccia esterna e la polpa) e' ricchissima di flavonoidi, oltre a costituire una buona fonte di fibre, questo e' uno dei motivi per cui non la scarto mai quando li mangio.
A dire il vero in questi limoni era buonissima, aveva solo un leggero retrogusto amaro, molto simile a quella dei limoni di Sorrento.



domenica 26 febbraio 2012

Fettuccelle ai broccoletti *Cucina Naturale*


Ieri sono stata al mercato e ho trovato dei broccoletti davvero freschissimi, appena colti, mi hanno fatto ripensare a questo primo mangiato a casa dei miei che ora vi propongo. Sono velocissimi da preparare, praticamente mentre cuoce la pasta si prepara il condimento :)

Ingredienti per 4 persone:
g 350 di fettuccelle di semola di g.d. (avevo queste, ma secondo me lo spaghetto ci si sposa meglio)
g 600 di broccoletti puliti
1/2 peperone rosso
1 peperoncino rosso piccante (anche secco va benissimo)
2 cucchiai di paprika dolce
6 filetti di acciughe
12 noci
4 cucchiai di olio evo
1 aglio grande

Mettere sul fuoco la pentola per cuocere la pasta, e mentre se ne attende il bollore pulire i broccoletti, appena l'acqua bolle buttare pasta e verdura contemporaneamente salando l'acqua.
In attesa che la pasta insieme alla verdura cuocia, in una padella capiente (adatta per saltare la pasta che e' in cottura) far sciogliere nell'olio le acciughe insieme all'aglio schiacciato, unire il peperone tagliato a tocchetti, il peperoncino privato dai semi salare e far cuocere a fuoco vivo, quando il peperone e' cotto spolverare con la paprika.
Scolare la pasta al dente cotta insieme alla verdura nella padella dove si e' preparato il condimento, saltare per 5 minuti e impiattare guarnendo con le noci sbriciolate.

Non so' voi, ma io a volte ho difficoltà  a capire di quali broccoletti si parla vista l'ampia scelta :) , cosi' vi ho aggiunto la foto di questi usati nella ricetta.
Buona domenica




mercoledì 22 febbraio 2012

Focaccia alle patate *Vegana*

Morbida dentro e croccante esternamente, questa focaccia semplice ma gustosa, ottima da sola oppure farcita.

Ingredienti:
g 500 di farina 0 (anche con l'integrale viene benissimo)
g 250 di patate (pulite)
g 100 di olio evo
sale marino integrale
1 bustina di lievito secco in granuli (per pane)
una spruzzata di succo di limone.

Sbucciare e tagliare a tocchetti la patata, metterla a bollire in un pentolino con g 400 di acqua e sale.
Cuocere bene fino a che la patata si sfalda, quindi spegnere e lasciare intiepidire, schiacciare le patate eventualmente rimaste intere senza scolare l'acqua di cottura e unire 5 cucchiai di olio evo, il lievito e la spruzzata di limone, amalgamare bene tutti gli ingredienti.
Con questo composto impastare la farina in una ciotola capiente, l'impasto deve essere morbido, se il composto liquido non fosse sufficiente aggiungere altra acqua tiepida, quindi lasciar riposare in un posto riparato per circa 1 ora.
Spolverare di farina una spianatoia e rimpastare a mano il composto lievitato, cercando di tenerlo sempre morbido, quindi ungere una teglia da forno con il rimanente olio evo e stendere l'impasto, lasciarlo lievitare per 30 minuti coperto con un canovaccio. Prima di cuocere in forno a 180° per circa 20 minuti spargere sulla superficie granelli di sale marino.

venerdì 17 febbraio 2012

Spezzatino di Seitan *Vegan*

Considero questa pietanza un piatto unico, e' ricco di proteine, carboidrati, vitamine, lipidi, fibre e sali minerali :)
Ingredienti per 2 persone:

g 300 di SEITAN (clicca sul nome per vedere come farlo)
g 200 di carote
g 100 di sedano (costa)
g 100 di cipolla
1 spicchio di aglio grande
aromi tritati per arrosti (salvia, rosmarino, timo, pepe, o cosa preferisci tu ^_*)
vino bianco secco
g 50 di olio evo
4 cucchiai di Tamari

In una padella scaldo la meta' dell'olio e ci verso dentro tutte le verdure salandole con un cucchiaio di Tamari e lasciandole stufare con un paio di cucchiai di acqua.
Quando si sono ammorbidite le lascio rosolare 2 minuti unisco l'aglio ridotto in polpa mescolo bene e poi bagno con il vino bianco, lasciando evaporare l'alcool.
In una padella antiaderente verso il restante olio e appena e' caldo ci verso dentro il Seitan a pezzetti, lo lascio rosolare 5 minuti insaporendolo con gli aromi bagno con il tamari, e quindi unisco tutte le verdure cotte, lascio insaporire bene  (se asciuga troppo unisco alcuni cucchiai di acqua) e poi servo nei piatti accompagnato da una verdura cruda (qui ho unito una insalata di finocchi).

giovedì 16 febbraio 2012

Il SEITAN

Passo passo....  :)
Io lo adoro, fondamentalmente il suo sapore e' neutro, ma usando erbe e aromi diventa delizioso insieme alla consistenza finale.
Ma vediamo cos'e'.
Il seitan e' un alimento di origine vegetale altamente proteico ricavato dalle farine dei cereali come il grano, il farro o il kamut, molto usato nelle diete vegane e vegetariane come sostitutivo della carne.
Io lo preparo con la farina Manitoba, che ha una percentuale molto alta di proteine (oltre il 18%) e quindi una resa piu' elevata nel prodotto finale.

Impasto la farina Manitoba con acqua e sale e la lascio riposare per 4/5 ore in frigo (se non si ha tempo la permanenza in frigo puo' essere prolungata anche oltre 12 ore), l'impasto deve essere elastico e non appiccicoso.
Successivamente "lavo" l'impasto, mettendolo dentro un colapasta, lascio scorrere un filo d'acqua e lo strizzo con le mani.
Mano a mano che l'impasto viene lavato e strizzato, l'acqua si colora di bianco (e' l'amido che scivola via) e la consistenza diventa spugnosa ed elastica.
Faccio questa operazione fino a che il colore dell'acqua diventa chiaro (10/15 minuti), poi prendo il seitan e con l'aiuto della pellicola lo avvolgo stringendolo per cercare di dargli una forma compatta.
Nel frattempo preparo un brodo con sedano, carota, cipolla, aglio, 1/2 cucchiai di tamari e un pezzo di alga Kombu, appena prende il bollore ci lascio scivolare dentro il seitan e lo lascio cuocere a fuoco moderato per 30 minuti (per mezzo kg di farina), Il risultato e' quello che vedete nella foto successiva.
Lo lascio raffreddare e poi lo taglio a seconde dell'utilizzo che voglio farne (in questo caso ne ho fatto uno spezzatino).
La sua preparazione e' simile alla carne, puo' essere grigliato, arrostito, impanato, farcito, brasato, l'importante e' aromatizzarlo bene, come si farebbe per la carne.
E' estremamente digeribile, adatto a bambini ed anziani, sicuramente vietato a chi ha problemi di celiachia, visto che la proteina principale che lo compone e' il glutine.

Pane, cracker, pasta: integrali di nome ma non di fatto. “E doppiamente dannosi”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/09/farine-pane-integrale-crusca/188892/#.TzzMcm8UlGs.facebook

martedì 14 febbraio 2012

Focaccia al formaggio *Vegetariana*





Questa focaccia l'ho assaggiata in Liguria, e' profumata, leggera e priva di lievito. La ricetta originale e' piu' spartana, io ho apportato alcune modifiche, ma davvero minime.

Ingredienti:
per l'impasto
g 250 di farina 0
1/2 cucchiaino di sale
5 cucchiai di olio evo
acqua fredda q.b.per fare un impasto elastico
farcitura
g 250 di stracchino
g 40 di parmigiano grattugiato

g 20 semi di sesamo

Preparo l'impasto lavorandolo bene, quando lo sento elastico e che si stende senza rompersi preparo con i 2/3 una sfoglia sottile con cui ricopro una teglia bassa da forno di 24 cm di diametro unta di olio evo. Lascio uscire un po' della pasta dai bordi della teglia.
Distribuisco lo stracchino su tutta la superficie, spolvero con il parmigiano e, dopo aver steso il restante impasto, lo poggio delicatamente sul formaggio e ripiego i bordi eccedenti dello strato che fuoriesce dalla teglia.
Spennello la superficie con olio evo e spargo i semi di sesamo (faccio alcuni taglietti per far uscire l'umidita' del ripieno).
Cuocio in forno a 180° per circa 20 minuti (gli ultimi 5 accendo il grill per farla dorare).





Distribuzione equilibrata dei pasti



"Ci sono dieci regole, che preferisco definire "perle di saggezza", utili per l'alimentazione quotidiana di tutta la famiglia". Eccole:
  1. Utilizzare cibi freschi, ridurre al minimo il consumo di prodotti precucinati. Insomma evitare tutto quello che è già pieno di additivi chimici, grassi e zuccheri
  2. Aumentare la dose giornaliera di frutta e verdura, rigorosamente di stagione (almeno due etti di verdura a pasto, sia cotta che cruda, e tre frutti al giorno).
  3. Diminuire l'uso di carne e affettati a non più di quattro volte la settimana; consumare più pesce e legumi (sempre che le fibre non siano sconsigliate per la presenza di patologie al colon)
  4. Preferire cibi integrali ed eliminare lo zucchero, sostituendolo con miele e fruttosio; introdurre nuovi tipi di cereali (orzo, farro, kamut eccetera)
  5. Distribuire le calorie in modo cronobiologico, tenendo conto che dalle cinque di sera in poi si rallentano i consumi: bene un'abbondante colazione, un buon pranzo e una cena più leggera.
  6. Fare degli spuntini: a metà mattina, nel pomeriggio, e dopo cena: a base di frutta, yogurt o prodotti di soia
  7. Mangiare piano e masticare lentamente: la prima digestione avviene in bocca
  8. Non dimenticare il movimento, che - tra l'altro - libera le endorfine, che sono gli ormoni del benessere, e alza i livelli di serotonina
  9. Riflettere sul proprio modo di vivere e cercare di contenere lo stress e fare attenzione a non mangiare come compensazione.
  10. Dopo i quarantanni: (nota per i genitori!) è importante anche ridurre / contenere la quantità di cibo, quando non si può fare attività fisica costante. In altri termini: non si può più mangiare come quando si era più giovani.
"La mia dietetica innovativa", scritto da Emma Vitiani

lunedì 13 febbraio 2012

Mangia sano e spendi poco, le ricette della salute di Terra Nuova Edizioni - ricette vegetariane, Terra Nuova Edizioni, Michela Trevisan, Elena Moro, ricette senza glutine

Mangia sano e spendi poco, le ricette della salute di Terra Nuova Edizioni - ricette vegetariane, Terra Nuova Edizioni, Michela Trevisan, Elena Moro, ricette senza glutine

Orecchiette alla crema di ricotta e sesamo *Vegetariana*

A tutto calcio :)
La ricotta, il parmigiano ed il sesamo sono alimenti ricchi di questo prezioso minerale, il pomodoro crudo, ricco di vitamina C e' un potente catalizzatore del suo assorbimento. Questa combinazione vincente, oltre al sapore che la combinazione degli ingredienti riesce a creare ne fanno un primo piatto perfetto per adulti e molto gradito dai bambini (senza peperoncino).

Ingredienti per 4 persone:

350g di orecchiette
200g di ricotta di mucca
60g di parmigiano grattuggiato
4 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di semi di sesamo leggermente tostati (io li lascio tostare in padella muovendoli sino a che scoppiettano)
2 pomodori maturi grandi spellati
crema di peperoncino oppure un peperoncino rosso
4 foglie di basilico.

Buttare le orecchiette nell'acqua salata, contemporaneamente fare una crema con la ricotta, l'olio, il parmigiano e un mestolino dell'acqua di cottura della pasta.
Togliere la pelle ai pomodori (li tuffo 2 minuti nell'acqua bollente prima di fare questa operazione, diventa estremamente facile pelarli), tagliarli a dadini e condirli con un pizzico di sale, la crema di peperoncino oppure pezzetti di peperoncino fresco privato dai semi e le foglie di basilico.
Tostare i semi di sesamo.
Scolare la pasta, condirla con la crema di ricotta, aggiungere i semi di sesamo, mescolare accuratamente e servire nei piatti, guarnire con la salsa cruda di pomodori.


sabato 11 febbraio 2012

Zest di limone



Ricca di aroma e di gusto, la buccia dei limoni ha spiccate proprietà terapeutiche (tonifica, favorisce l'attività dello stomaco, elimina i gas intestinali). L'olio essenziale contenuto nella scorza ha proprietà antisettiche e balsamiche (utile nelle infezioni delle vie respiratorie) ed è molto efficace come battericida, antibiotico e fungicida. I flavonoidi, di cui la scorza è particolarmente ricca, stimolano la funzionalità dei vasi sanguigni.

Crostata salata di ricotta al profumo di limone ^Vegetariana*


Questa ricetta e’ un classico intramontabile, saporita, nutriente e fa mangiare le verdure ai bambini con il sorriso !

Ingredienti per la sfoglia:
g300 di farina0
5 cucchiai di olio EVO
½ cucchiaino di sale
1 uovo
Acqua q.b. per un impasto morbido
Ingredienti per il ripieno:
g300 di ricotta di mucca
g500 di spinaci freschi (oppure 200 surgelati)
1 uovo
g50 di parmigiano grattugiato
noce moscata grattugiata
zest di 1/2 limone intero
sale
Preparare la sfoglia e lasciarla riposare nel frigo, nel frattempo lessare gli spinaci in poca acqua e strizzarli e tritarli finemente.
In una ciotola capiente versare tutti gli ingredienti per il ripieno e mescolare fino a farli amalgamare tutti.
Stendere i 2/3 della sfoglia su carta forno e ricoprire lo stampo, versare dentro il ripieno e livellarlo.
Con la restante pasta fare una sfoglia per chiudere la crostata, tagliuzzare la superficie per consentire al vapore di fuoriuscire durante la cottura.
Infornare a 180° per circa 30/40 minuti (dipende dall’altezza della torta)

giovedì 9 febbraio 2012

Insalata di arance e finocchi *Vegan*



Insalata di arance e finocchi
Ingredienti
- Arance (4 tipo sanguinelle)
- Finocchi (1 abbastanza grande)
- Cipolle (1/2 di tropea o un cipollotto)
- Olio di oliva (extravergine 3-4 cucchiai)
- Olive nere (12)
- Pepe q.b.
- Sale q.b.
Preparazione
Iniziate a preparare l’insalata di arance, lavando e sbucciando i frutti (non eliminiamo la parte bianca esterna, vi svelo una curiosità, la parte bianca della polpa d'arancia contiene molte fibre che aiutano a regolare l'assorbimento dei grassi, zuccheri e proteine, favorendo di conseguenza il transito intestinale). Tagliate le arance a fettine alte circa 1 cm e riponetele su di in un piatto da portata.
Eliminare le coste esterne più coriacee del finocchio, lavarlo e affettarlo finemente.
Sbucciate e tagliate la cipolla rossa a fettine sottili e lasciate le rondelle in ammollo, in abbondante acqua fredda, per almeno 10 minuti. Questo procedimento servirà ad addolcire il sapore della cipolla che altrimenti potrebbe risultare troppo aggressivo. Scolate quindi le fettine e asciugate per bene. In una terrina a parte, sbattete con una forchetta l’olio, il sale ed il pepe, creando un’emulsione.
Unite la cipolla alle arance ed ai finocchi, aggiungete le olive e condite il tutto con l’emulsione di olio, sale e pepe. Lasciate riposare l’insalata di arance così condita per 10 minuti a temperatura ambiente e poi servite.

Torta al cioccolato con crema all'arancia *Vegetariana*


TORTA AL CIOCCOLATO CON CREMA ALL’ARANCIO
Questa torta parte da una ricetta fantastica che una mia amica mi ha passato ed e’ la “Torta soffice al limone”, alla prima occasione la inserirò nel blog, ma stamattina voglio proporvi questa della foto, l’ho appena addentata e vi assicuro che e’ deliziosa.
Ingredienti per l’impasto:
4 uova
250 g di zucchero
150 g di fecola di patate
150 g di farina
40 g di cacao amaro
il succo di mezza arancia
la scorza grattata di 1 arancia
100 g di latte
100 g di olio di arachidi
1 bustina di lievito
Ingredienti per la crema:
60 g di burro
60 g di fecola di patate
300 g di succo di arancia
150 g di zucchero
la scorza grattata di 1 arancia

Montare bene le uova con lo zucchero (almeno 10 minuti), mescolare insieme le farine, il cacao ed il lievito quindi iniziare ad incorporarle alle uova, alternando anche il latte e l’olio, infine unire la scorza grattata e solo in ultimo il succo dell’arancia.
Nel frattempo ungere uno stampo a cerniera (27 cm di diametro), portare il forno a 160° (io uso il ventilato), appena unite il succo dell’arancia al composto, metterlo subito in teglia e cuocerlo per 40/45 minuti.
Sfornare la torta e farla raffreddare quindi tagliarla a metà.
Mettere il burro sul fuoco dolce e farlo sciogliere, unire la fecola mescolando di continuo con una frusta e successivamente lo zucchero, dopo 1 minuto di cottura dolce versare il succo d’arancia e la scorza grattata, mescolare e attendere che la crema si addensi, farcire la torta con la crema caldissima, questo consentira’ alle due metà di restare unite quando si raffredderà.

martedì 7 febbraio 2012

lunedì 6 febbraio 2012

Frolla di castagne, pere e cioccolato *Vegetariana*



Pasta frolla alle castagne con ripieno di cioccolato e pere
Ingredienti:
130 g di farina bianca
130 g di farina di castagne
180 g di burro o margarina (senza grassi idrogenati)
80 g di zucchero di canna (per l’impasto)
20 g di zucchero di canna (per la cottura delle pere)
20 g di zucchero di canna (per spolverare la torta)
2 tuorli d’uovo
1 pizzico di sale
3 pere
150 g di cioccolato fondente
1 pizzico di noce moscata
Rhum
Sabbiare con il burro le due farine precedentemente mescolate insieme allo zucchero ed il sale, quando l’impasto risulta ben intriso dal burro (si forma una sabbia) fare la fontana al centro ed unire i due tuorli e formare una palla da far riposare in frigo per circa 1 ora.
Sbucciare le pere e farle a dadini, cuocerle per un paio di minuti insieme al rhum,  noce moscata ed un paio di cucchiaini di zucchero.
Stendere i 2/3 della frolla su carta forno e rivestire uno stampo , mettere all’interno le pere fatte raffreddare, nel frattempo far sciogliere il cioccolato a bagnomaria e versarlo sul ripieno, coprire il tutto con la restante frolla stesa e sigillare i bordi.
Spennellare la superficie con il latte e spolverare con zucchero di canna.
Cuocere in forno a 170° per 45 minuti.
Alimenti: come risparmiare senza perdere la qualità

Tempi di crisi, anche se non perdiamo l’ottimismo, ma resta per molti la necessità - o comunque la volontà - di non sprecare soldi.

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E comunque sprecare soldi non è mai intelligente, crisi o non crisi. I nostri test lo dimostrano da sempre: non è indispensabile spendere tanto per avere la qualità. E anche i nostri test alimentari di quest’anno lo dimostrano. Ve ne riproponiamo una sintesi, piccola guida alla buona spesa. Nella tabella alla pagina a fianco trovate tutti i prodotti che hanno ricevuto un buon giudizio di qualità nei test del 2011.
Un caso eclatante è quello della mozzarella: la Migliore del Test, Valtenera (In’s), ha un ottimo rapporto tra qualità e prezzo, tanto è vero che addirittura la meno cara di tutte quelle che abbiamo messo alla prova (4,96 euro al kg in media). Seguendo i nostri consigli vi tenete in tasca quasi 10 euro (su un chilo) e vi portata casa un ottimo prodotto. Che non è neanche l’unico ad avere un buon prezzo ed essere stato premiato per la qualità. Un’altra mozzarella economica, Land (Eurospin), è risultata quarta in graduatoria. E il vino? Il nostro Miglior Acquisto più caro (5,30 euro) costa circa un quarto, rispetto al Migliore del Test, e ha un giudizio di qualità di tutto rispetto (76/100). Soprattutto, è risultato migliore di molti vini più costosi. ma c’è di più: grazie al nostro test, come sempre svolto da degustatori professionisti con un metodo molto complesso e affidabile, l’analisi sensoriale, abbiamo scovato una bottiglia che costa solo 2,60 euro e ha uno dei migliori giudizi per la qualità. Insomma, se per portarvi a casa proprio la bottiglia migliore dovrete spendere ben 21 euro, in cambio ben cinque promettono di saper soddisfare il palato e costano tra i 4 e i 5 euro, o pochi centesimi in più. Quanto al caffè miscela, è vero che il Migliore del Test costa, ma non è esattamente il più caro. Ma è soprattutto il Miglior Acquisto, in ottima posizione in graduatoria (medaglia d’argento), che ci fa risparmiare: ben 4 euro al chilo meno del più caro del test, che è risultato addirittura meno buono. Tra gli aceti balsamici abbiamo riscontrato una situazione simile: il Miglior Acquisto costa un quinto dei più cari, e ha un giudizio assolutamente lusinghiero. Infine, risparmiare significa anche non spendere tanto, ingannati dal prezzo, per prodotti che in realtà non lo meritano.
Potrai trovare tutti i test del 2011 nell’archivio delle riviste Altroconsumo.
L'acqua di casa é un bene prezioso

Settecento campioni arrivati da tutte le regioni. I soci sono preoccupati soprattutto per il piombo, ma le analisi dicono che non ce n’è motivo.

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Basta leggere i risultati delle analisi dell’acqua che arriva dalle case dei nostri soci per concludere che c’è in effetti una cosa che manca all’acqua del sindaco: la pubblicità. Per il resto non ha nulla da invidiare a quella minerale, anche se per legge siamo obbligati a definirla con un altro aggettivo: potabile. Oligominerale, con il giusto calcio e adatta alle diete povere di sodio: queste le sue qualità in gran parte dei casi. Di slogan per farla apprezzare agli idro-scettici ce ne sarebbero a iosa, se solo gli acquedotti avessero a budget la voce marketing e pubblicità.
E invece spesso sul loro sito non pubblicano neanche una scheda con la descrizione delle caratteristiche dell’acqua che erogano e con i risultati delle analisi chimiche e batteriologiche, che pure fanno di continuo. Tra l’altro, sono pochi i cittadini che hanno un’idea di quanto numerosi siano i controlli e che la loro frequenza è tanto maggiore quanto più grande è la popolazione servita. Per esempio, a Milano l’acquedotto ogni anno esegue circa 18 mila analisi, mentre l’Asl (cui è affidato il compito di controllare l’acqua che arriva ai cittadini) ne compie altre 3.500: una media di oltre 50 controlli al giorno. A questi si aggiungono le ispezioni sugli impianti, per verificare che funzionino correttamente e siano in buone condizioni.
Quando l’informazione manca, purtroppo finiscono per avere la meglio i luoghi comuni e la sfiducia sulla qualità dell’acqua pubblica. Mentre a guidare la scelta di bere acqua del rubinetto, una volta appurato che è buona, deve essere solo il gusto: mi piace oppure no? Bisogna evitare che siano i dubbi sulla qualità a costringerci a caricarci in spalla casse di acqua minerale ogni volta che facciamo la spesa, a spendere ogni anno 300 euro che potremmo risparmiare e a scaricare nell’ambiente miliardi di bottiglie di plastica, i cui costi di smaltimento, molto alti, finiscono nelle nostre bollette.
Per tutti questi motivi, due anni fa, in occasione della campagna “Bevi l’acqua di casa”, abbiamo deciso di offrire ai soci un servizio unico e personalizzato per rispondere a particolari problemi locali: la possibilità di far analizzare l’acqua che arriva nelle loro case da un laboratorio specializzato, indipendente e affidabile, a un prezzo scontato. Le analisi sono state divise in diversi pacchetti. Quello “base”, per avere un’idea generale dell’acqua, è obbligatorio. Gli altri (su parametri organici, inorganici, metalli pesanti) sono facoltativi. Chi non sa quali specifici parametri far analizzare non deve preoccuparsi. Basta marcare sul sito le affermazioni corrispondenti ai diversi problemi riscontrati nell’acqua del rubinetto, perché appaia il suggerimento su quale tipo di analisi chimico-fisiche far eseguire e il relativo prezzo. Per esempio se si spunta l’affermazione “l’acqua di casa ha un colore rosso/bruno” saranno automaticamente selezionate nel preventivo, oltre al pacchetto base, anche le analisi su ferro e manganese. Non si fa riferimento a parametri microbiologici, perché questi esami sono possibili su campioni prelevati da personale esperto, dal momento che la fase di raccolta negli appositi contenitori è particolarmente delicata e decisiva per l’esito delle analisi. Possono essere sottoposte ad analisi solo acque di acquedotto o destinate al consumo umano (quindi niente acque di pozzi o cisterne). Ricordiamo che queste analisi non hanno la pretesa di sostituirsi ai controlli
effettuati dalle Asl. Se però l’esito rivela parametri fuori norma, i soci hanno nelle mani un certificato emesso da un laboratorio indipendente per chiedere spiegazioni al gestore del servizio idrico (acquedotto). Se alla vostra lettera o email non ricevete risposta, l’anomalia va segnalata all’Asl. Ovviamente, l’acquedotto non può erogare acqua con parametri fuorilegge, a meno che non siano in vigore in quella regione speciali deroghe.

A tutt’oggi sono state 682 le analisi effettuate su campioni provenienti da tutte le regioni d’Italia, segno che il servizio è stato accolto con molto favore dai soci. Che hanno così voluto dare una risposta a quanti seminano sospetti, come quello sintetizzato nella frase: «L’acquedotto ti garantisce la qualità dell’acqua fino al contatore, ma chi ti dice che poi le tubazioni condominiali non rilascino sostanze pericolose?». Un argomento cavalcato, guarda caso, dai venditori di filtri domestici per l’acqua, oltre che dai marchi di acqua minerale. Perciò non c’è da stupirsi che il piombo sia il parametro più richiesto. I risultati dimostrano che si tratta di una paura infondata. Può riguardare solo edifici costruiti prima degli anni Trenta e mai ristrutturati nella rete idraulica. Il consiglio è di non richiedere l’esame di questo parametro se se non si abita in una casa d’epoca con vecchie tubazioni.
Anche sul calcare le idee sono molto confuse: l’opinione comune vuole che l’acqua potabile sia causa di calcoli o di problemi alla digestione perché troppo ricca di calcio. È una bufala. Le acque più dure della media non creano danni alle persone, ma agli elettrodomestici (incrostazioni). Le acque troppo dolci non danno per contro l’apporto di minerali necessario alle funzioni vitali. Motivo per cui su calcio e durezza non è previsto alcun limite di legge. Anzi, diverse acque minerali sono più dure di quanto lo sia la media delle acque potabili. È la Campania, secondo le nostre analisi, la regione in cui l’acqua è mediamente più dura, mentre le acque più dolci sono in Sardegna, Liguria e Piemonte. In quest’ultima il dato è alterato dal fatto che diversi soci, contrariamente a quanto da noi raccomandato, hanno fatto analizzare acque che hanno subìto un addolcimento domestico con dei filtri: non si tratta in definitiva di dolcezza naturale.
L’arsenico è, dopo il piombo, il metallo che più preoccupa. La Commissione europea ha bocciato le vecchie deroghe, costringendo l’Italia ad attenersi alle norme che prevedono un limite massimo di 10 microgrammi per litro. Erano 128 i Comuni a cui era concesso un limite fino a cinque volte superiore, una quantità giustamente ritenuta molto rischiosa per la salute dei cittadini. Le deroghe purtroppo non sono sparite: sono state ridotte a un livello massimo di 20 microgrammi per litro e fino alla fine dell’anno appena trascorso. L’acqua «in deroga», però, non deve essere utilizzata per il consumo potabile dei neonati e dei bambini fino a tre anni (i soggetti più a rischio di conseguenze). I Comuni si stanno gradualmente adeguando con interventi di filtrazione o di diluizione dell’acqua con altre fonti a più bassa concentrazione per rispettare il nuovo limite di 10 microgrammi. Sono 16 i campioni che nelle nostre analisi lo hanno superato, tutti provenienti dal Lazio, tranne uno che arriva invece dalla Lombardia. Nessuna sorpresa, perché si tratta di Comuni inseriti nella lista delle località che hanno richiesto una deroga sull’arsenico, di cui i cittadini dovrebbero essere a conoscenza.
Fonte: L'Altroconsumo