venerdì 20 gennaio 2012


Alimentazione e ritmi circadiani

I ritmi biologici riguardano anche l'alimentazione. Negli anni '70, il gruppo di Franz Halberg dimostrò che fornendo ai topi (sebbene con evidenti limiti, quasi tutto quello che ci riguarda viene prima studiato sui topi) un solo pasto all'inizio del loro periodo diurno (equivale ad un nostro tardo pasto serale) la maggior parte muore, mentre alimentandoli allo stesso modo, ma all'inizio del periodo di buio, la maggior parte sopravvive. Dunque una corretta alimentazione non è solo costituita da ciò che mangiamo, ma anche da quando mangiamo (ed anche quando beviamo: perfino l'ebbrezza ha variazioni circadiane).
Il nostro organismo ed in particolare il fegato, seguendo un determinato ritmo metabolico, nelle ore serali favorisce la glicogenesi (cioè fabbrica carboidrati), mentre al mattino favorisce la glicolisi (cioè; brucia tali zuccheri). Pertanto, un pasto glicidico di 2000 calorie assunto al mattino favorisce la perdita di peso, mentre lo stesso pasto di sera favorisce l'aumento di peso. 
Questa osservazione, sebbene poggi su basi scientifiche merita cautela: sarebbe certo azzardato modificare isolatamente uno dei tanti e vari aspetti del nostro comportamento, invece di modificarlo secondo una strategia ben ragionata e, soprattutto, globale. Infatti, col pressappochismo non si può fare dell'ingegneria cronobiologica: i ritmi circadiani di molti enzimi intestinali e perfino la distribuzione giornaliera dell'assunzione di cibo sono sotto il controllo dell'ipotalamo, che à il nostro "cervello vegetativo" il quale non gradisce le brusche manipolazioni.

Tratto da http://www.nemesi.net/circadiani.htm

Nessun commento:

Posta un commento